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Posts Tagged ‘recensione i love sarah jane’

Un equilibrio tra amore e brutalità:

I Love Sarah Jane è questo. Una storia d’amore adolescenziale ambientata in un mondo post-apocalittico infestato da zombies. Ancora con questi Zombies? basta!!! In questi ultimi anni sembra che la presenza di una bella gnocca e qualche non-morto siano gli unici sistemi per sbancare il box office. Se poi aggiungiamo il ragazzo “sfigato” di turno che si innamora della ragazza per lui inarrivabile abbiamo il quadro completo della situazione. Girato da Spencer Susser nel 2008 e basato su una sceneggiatura scritta con la collaborazione di David Michod, questo cortometraggio Australiano ha convinto parte della critica vincendo il premio Prix Canal + al festival francese Clermont-Ferrand.

Jimbo, ragazzo orfano dei suoi genitori, probabilmente divorati da qualche essere che popola la sua città, percorre una strada con la bicicletta non curante dei cadaveri e macerie attorno a lui. Arco, frecce e tanto coraggio per poter raggiungere l’unica persona che potrebbe donare nuovamente luce alla sua vita: “Sarah Jane”.
Mentre la popolazione lotta per sopravvivere, un gruppo di ragazzi trascorre il tempo presso l’abitazione di Sarah Jane massacrando un non-morto con tutti i mezzi a loro disposizione, quale arma migliore se non il buon vecchio decespugliatore, oggetto tanto caro al giovane Lionel nel famoso film splatter di Peter Jackson: “splatters gli schizzarcervelli”. In questo scenario cupo e violento, dove anche il ragazzo più giovane lotta per restare in vita non sembra esserci spazio per i buoni sentimenti. Chissà, forse l’atteggiamento spavaldo è dovuto dal fatto che cercano di dimostrare a loro stessi che sono capaci di resistere alle atrocità di questo nuovo mondo.
Jimbo si discosta dai modi di fare dei suoi presunti amici e quando puo corre dalla sua amata Sarah, per trovare in lei una sorta di conforto e appoggio morale. Sarah è una ragazza che si dimostra matura, una fiera leader che non si pone problemi nello sviscerare uno dei suoi amici trasformatosi in zombi.

Susser descrive i personaggi piuttosto accuratamente, i ragazzi dettano le regole in questo scenario e i loro pensieri oscillano tra il bullismo e la paura. In questo cast di ottima fattura spicca il nome di Mia Wasikowska, ragazza prodigio celebre per Alice in Wonderland, che qui interpreta Sarah.
L’ambientazione trasmette il giusto clima di angoscia e desolazione, la nebbia sembra quella del miglior Silent Hill e ci cala nei panni dei ragazzi costretti a vivere un incubo più grande di loro. Da segnalare anche la buona fotografia e gli effetti speciali, nonché la colonna sonora realizzata da Michael Lira, apprezzato anche nell’ultimo film di Susser: “Hesser è stato qui”.
I dialoghi eccessivamente scurrili, seppur adattandosi alla rappresentazione, alla lunga risultano fastidiosi.

Con i numerosi prodotti presenti nel panorama ludico che sfruttano il mondo degli zombies, il lavoro diretto da Susser prova a differenziarsi dai tanti miscelando il genere drammatico con quello horror e presenta allo spettatore un mondo ormai in rovina vissuto da questi giovani ragazzi che in preda al panico tentano di farsi strada con l’uso della forza. Toccante la scena finale che  mostra un segno di speranza e felicità in questo mondo invaso dalla tristezza; ma mi chiedo io: che ci stanno a fare tanti sentimentalismi antitetici in questo ambiente fatto di corpi spezzati in due e sangue a go-go? Nulla!

Sandro Aru

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